Taxi, no alla liberalizzazione selvaggia

Taxi, no alla liberalizzazione selvaggia

In data odierna si è svolta a Firenze, una riunione tra tutte le sigle di rappresentanza sindacale del settore, per analizzare le diverse problematiche che sta vivendo la categoria, tra le quali anche quella relativa all’ex articolo 8, oggi articolo 10 del DDL Concorrenza. Le organizzazioni tutte, hanno espresso una valutazione profondamente negativa dell’accordo raggiunto tra il consorzio economico Ittaxi e la multinazionale americana Uber, ritenendo la scelta compiuta scellerata e un grave errore, ed auspicando nel contempo che tale decisione possa non avere ricadute negative sul già complicato quadro della discussione in atto sul DDL Concorrenza. Si è poi convenuto – prosegue la nota – che nonostante la proclamazione di due fermi nazionali del settore, con relative manifestazioni svolte presso le competenti sedi ministeriali ed un grande raduno a Roma, nessun canale di comunicazione e confronto si è purtroppo aperto con il Governo. Da parte nostra – conclude la nota – lunedì 20 giugno una delegazione nazionale dei rappresentanti della categoria si recherà a Palazzo Chigi per chiedere che il Governo dia indicazione ai relatori di maggioranza del ddl Concorrenza che venga stralciato l’articolo 10 dello stesso DDL Concorrenza, poiché il servizio pubblico taxi è fuori dalla Direttiva Bolkestein e dunque l’Europa non ne chiede nessuna liberalizzazione, nonché la contestuale conclusione della riforma del comparto varata da questo Parlamento nel 2019, con l’approvazione della regolamentazione dell’operato delle piattaforme di intermediazione digitale e degli strumenti di contrasto ai diffusi fenomeni di abusivismo.